Nove chilometri percorribili in tre ore, adatti a tutti, con partenza e arrivo a Villa del Ferro.
Un altro itinerario va ad aggiungersi alla numerosa lista di escursioni sui Colli Berici. È stato infatti inaugurato da un paio di settimane il Sentiero del Donatore nel territorio di Val Liona, il Comune nato nel 2017 dalla fusione di Grancona e San Germano dei Berici. Una cerimonia semplice alla presenza delle autorità e dei rappresentanti dei gruppi Fidas e Aido locali ha suggellato la nascita di un percorso segnalato da alcuni cartelli che, oltre a indicare la direzione, ricordano quanto sia importante donare sangue e organi. Diversi volontari si sono avvicendati per riqualificare il percorso e renderlo disponibile a chi vuole fare una passeggiata che offre il vantaggio di ammirare il meglio dei Colli Berici e anche una parte degli Euganei. Si tratta di un’escursione abbastanza facile che percorre il versante occidentale della valle ed è basata quasi integralmente sul precedente sentiero 51. Adatta a tutti in tutte le stagioni, ha una lunghezza di circa nove chilometri percorribili in tre ore e mezza con partenza e arrivo a Villa del Ferro. Come si legge nel libro di recente pubblicazione “Val Liona cuore dei Berici” – che ha ricevuto parole di apprezzamento da partedel sindaco Maurizio Fipponi, il quale ha ringraziato per la collaborazione il Cai di Noventa Vicentina, i gruppi Aido e Fidas oltre alla locale Pro Loco – il percorso parte da piazza Cavalieri di Vittorio Veneto davanti alla chiesa, da dove si inizia a salire verso la fontana della Villa. Al tornante della fontana si prende il sentiero che sale sulla destra e si prosegue in salita e poi in piano arrivando al capitello di via Spino. Si prende a sinistra losterrato arrivando in via S. Lorenzo, la stradaasfaltata che conduce all’ampio spiazzo dovesorge la Cesòla, nome con cui viene chiamatol’oratorio di San Lorenzo. Questo edificio fu eretto su precedenti resti di un tempietto romano e al suo interno si può ammirare una “Madonna sulla seggiola”, suggestiva opera di autore ignoto. L’oratorio è situato in uno splendido terrazzo naturale che domina l’intera Val Liona. Dalla chiesetta si prosegue dritti, si trova un vigneto e si gira a destra fino a vedere il monte Lupia. Dopo unaserie di svolte si raggiunge un punto panoramico da dove si gode una splendida vista sulla verde val Liona sovrastata dal monte Faeo e, di fronte, sulla chiesa parrocchiale di Grancona. Proseguendo si arriva nei pressi della fontana della Carbonarola e poi del capitello dedicato a San Giovanni Bosco. Si prende a sinistra fino a giungere ad un secondo capitello del ‘600, tra i più antichi della zona, la Madonnetta di Carbonarola con un’immagine della Madonna col Bambino Gesù in braccio.
Il percorso parte da piazza Cavalieri di Vittorio Veneto davanti alla chiesa da dove si sale verso la fontana della villa.

Il sentiero s’inoltra nel bosco fino a raggiungere il punto più alto del rilievo, Monte Motton. Dopo una serie di svolte tra muretti a secco, masiere e saliscendi, il sentiero giunge in via Cavallo che si percorre fino ad incontrare un’abitazione sulla sinistra. Da qui il sentiero curva a sinistra e torna ad addentrarsi nel bosco, fino ad un crocevia. Presa la destra la si mantiene ritrovandosi su una sterrata che gira attorno ad un vigneto sulla sinistra e lo percorre in tutta la sua lunghezza. In questa parte di territorio si può anche ammirare una splendida vista sui vicini Colli Euganei. Proseguendo oltre il vigneto, il sentiero prende la via che scende fino al punto di partenza. Un’altra opera da non perdere in questo tratto è il capitello dedicato alla Madonna delle Grazie, con ampia veduta sul bacino d’espansione del torrente Liona e sul borgo di Campolongo. Questo percorso rappresenta anche l’occasione per visitare l’antico abitato di Villa del Ferro: da vedere ci sono la chiesa di San Martino vescovo e le vestigia di tre antiche ville: Villa Oliviera-Giacometti, ora Montorio, in stile tardo-gotico veneziano del XV secolo; Villa Priuli-Lazzarini, fine XVI secolo, forse su progetto di Vincenzo Scamozzi; Villa Custoza-Brunello del XVIII secolo, con le due ali laterali ad arcate e il cortile pavimentato in pietra. Nel volume prima citato, colpisce una frase: «Questo lavoro è dedicato al visitatore gentile e rispettoso che sa guardare con cuore curioso la natura mutevole». Parole che inducono a più di una riflessione. Innanzitutto a quella che dovrebbe animare qualunque escursionista: quando si fa un percorso nella natura, meglio se a piedi, si dovrebbe mettere al primo posto il rispetto della stessa.
Senza dimenticare che in luoghi come questo, la regola aurea dovrebbe essere quel silenzio contemplativo che aiuta a connettersi con se stessi e con la parte più spirituale di noi. Secondo il sindaco Fipponi «la preziosa pubblicazione sulla Val Liona, vuole essere uno strumento agile e pratico per conoscere i più caratteristici angoli del territorio, girovagando per contrade, argini, prati e boschi che in ogni stagione sanno regalare colori, luci ed emozioni diverse. Questi percorsi sono stati adottati da alcune associazioni per renderli e mantenerli sempre fruibili e sicuri. Una palestra a cielo aperto, dove corpo, mente e spirito trovano respiro ed armonia».
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