Veronese

Una scuola per i bambini dell’India, sogno diventato realtà

Realizzato il progetto del gruppo "Amici del Kerala" di San Bonifacio
di Maria Bertilla Franchetti

«Vogliamo dare una scuola ai bambini dell’India». Questo il sogno dell’associazione sambonifacese “Amici del Kerala” appena divenuto realtà. Infatti lo scorso 24 febbraio, con il contributo di persone generose e di enti pubblici, è stata inaugurata ad Aluva-Cochin, nel Kerala, la seconda, attesa parte dell’edificio. Il complesso “Joe Mount Public Scholl” è gestito dalla congregazione “Sisters of the destitute” (“Suore degli abbandonati”, impegnate nell’educazione e nell’assistenza ai malati) che impartiscono un insegnamento in lingua nazionale e in lingua inglese. I frequentanti, molti dei quali con famiglie in difficoltà economiche, sono bimbi delle elementari, ragazzi delle medie e delle superiori. Per completare la grande opera, mancava la costruzione di un settore. I volontari hanno creduto fermamente nell’obiettivo e promosso una serie di iniziative benefiche sensibilizzando la popolazione dell’Est Veronese e raccogliendo così i fondi necessari.

La delegazione di San Bonifacio all’inaugurazione della scuola

A comprendere il bisogno di una scuola in quella zona geografica è stato l’architetto Pierdomenico Mazza, ex sindaco di San Bonifacio, ancora nel 2012, durante un suo viaggio in India. Colpito dallo scenario di povertà estrema (famiglie senza un tetto, che vivevano per strada con i figli), una volta rientrato in Italia, ha pianificato un intervento di aiuto e solidarietà per la formazione delle nuove generazioni nel Kerala. «Ho posato la prima pietra della scuola – racconta – nel 2012 e ho iniziato a seguire personalmente i lavori,recandomi nel cantiere ogni tre mesi circa. Nel 2013 è stata inaugurata una parte, con le prime aule, la hall, gli uffici.Circa ottocento alunni hanno trovato posto in tale struttura». Ora l’accoglienzaè assicurata per millecinquecento scolari. Alle aule standard si affiancano i laboratori, per le attività di informatica, musica, chimica, biologia. Inoltre c’è uno spazio pari a 500 metri quadri dove si svolgono lezioni di ginnastica, riunioni, conferenze, si celebrano le messe. La scuola ha per motto: “Let your light shine”. Una delegazione sambonifacese di trentacinque persone è appena tornata dall’India, soddisfatta per l’impresa, ma la storia dell’impegno non finisce qui. Spiegano alcuni “Amici del Kerala”, di cui Mazza è il presidente: «Abbiamo progettato ed è in fase di completamento anche una scuola materna. In realtà, spesso i ragazzi saltano le lezioni perché i genitori non sono a casa e loro devono accudire i fratelli più piccoli. Con un asilo funzionante, gli alunni potranno portare i bambini in un luogo sicuro adiacente alla scuola e frequentare agevolmente le lezioni».

Il discorso si approfondisce: «Tramite colloqui avuti con enti religiosi, amministrazioni pubbliche e privati che vivono in India, abbiamo condiviso il principio che per vincere la povertà e la miseria serve potenziare l’istruzione e combattere l’analfabetismo. Il Governo indiano è molto impegnato per garantire l’istruzione a tutti i ragazzi, ma non ha potuto ancora affrontare la realizzazione di scuole materne. Cogliendo l’invito delle” Sisters of the destitute”, e al fine di stimolare le amministrazioni pubbliche ad affrontare questo tema, abbiamo pensato di promuovere noi un’iniziativa che serva da esempio alle autorità locali».

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