Missioni

Suor Piera De Munari: «Nei giovani del Sud Sudan c’è un grande desiderio di pace»

La religiosa comboniana è l'unica missionaria vicentina presente in Sud Sudan.
Suor Piera con alcuni giovani della Diocesi di Wau.
di Andrea Frison

«Credo che il Papa, qui in Sud Sudan, abbia voluto dei Vescovi che possano dare supporto al Governo nel processo di pace». Ne è convinta suor Piera De Munari, 79 anni, missionaria comboniana originaria di Cornedo in Sudan dagli anni ‘70 e poi in Sud Sudan «Ho conosciuto tutte le guerre e tutti i processi di pace di questo Paese», racconta. Oggi suor Pier vive nella Diocesi di Wau dove svolge l’incarico di responsabile della pastorale diocesana.

«Siamo lontani da Juba, ma la gente è molto contenta dell’arrivo del Papa – racconta suor Piera -. Si spera che Francesco, con il suo viaggio apostolico, possa dare speranza per una pace più solida e concreta. Siamo un Paese a corto di ideali, l’educazione, l’istruzione non sono mai state una priorità dei governi. Ma il Sud Sudan è un Paese giovane e vedo nei giovani il desiderio di superare il “vivere alla giornata” per scoprire quella dimensione più profonda della vita che ci fa sentire persone complete. Nei loro occhi c’è desiderio di pace e di futuro».

Anche per questo il vescovo vicentino Christian Carlassare con i giovani della Diocesi di Rumbek ha intrapreso un pellegrinaggio di 400 km fino a Juba, per incontrare il Papa.

Suor Piera, che questa estate tornerà in Italia per alcuni mesi di riposo, è arrivata per la prima volta in Sudan nel 1972, dopo un’esperienza in Eritrea. Un’esperienza quasi ininterrotta, fatta eccezione per 15 anni trascorsi a Verona come animatrice missionaria. «Mi sono sempre occupata di scuola, ho fatto l’insegnante, ma negli ultimi anni sono diventata responsabile della pastorale diocesana della Diocesi di Wau, un’esperienza molto arricchente come religiosa e come donna».

Ma le avventure per Suor Piera non sono finite. Dopo il suo soggiorno estivo in Italia tornerà infatti in Sud Sudan per riaprire la missione di Malakal. «Finché la salute c’è e si può essere utili, si va avanti». La tempra, di certo, non manca.

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