In primo piano Papa Francesco
L'udienza del mercoledì

«La messa non si paga, è gratuita»

«La redenzione è gratuita. Se vuoi fare un’offerta falla, ma non si paga»
di M.Michela Nicolais

La preghiera eucaristica come momento centrale della messa, in cui «la Chiesa esprime ciò che essa compie quando celebra l’Eucaristia e il motivo per cui la celebra, ossia fare comunione con Cristo realmente presente nel pane e nel vino consacrati». È l’argomento dell’udienza di oggi, a cui hanno assistito 11mila fedeli, tra Aula Paolo VI e basilica di San Pietro. Anche oggi, temendo il maltempo previsto su Roma, il Papa ha tenuto l’udienza in Aula Paolo VI per poi trasferirsi in basilica, dove ha salutato le altre migliaia di fedeli che non erano riuscite ad entrare, scherzando proprio sul mancato avverarsi delle previsioni atmosferiche. Alla fine, un doppio appello: per i Giochi Paralimpici in Corea del Sud, affinché possano «favorire giorni di pace e di gioia per tutti», e per partecipare allaliturgia penitenziale da lui presieduta, il 9 marzo, nella basilica di San Pietro, per l’iniziativa “24 Ore per il Signore”. Nella catechesi, Francesco ha sgombrato il campo da ogni equivoco riguardo alle offerte dei fedeli che chiedono una messa per i propri cari: «La messa non si paga, è gratuita», perché la redenzione ad opera di Gesù è gratuita.

La preghiera eucaristica «qualifica la celebrazione della messa e ne costituisce il momento centrale, ordinato alla santa Comunione», esordisce il Papa, ricordando che questo momento della messa «corrisponde a quanto Gesù stesso fece, a tavola con gli apostoli nell’ultima cena, allorché rese grazie sul pane e poi sul calice del vino: il suo ringraziamento rivive in ogni nostra Eucaristia, associandoci al suo sacrificio di salvezza». Il significato di questa preghiera è che tutta l’assemblea dei fedeli «si unisca con Cristo nel magnificare le grandi opere di Dio e nell’offrire il sacrificio».

Tuti devono capire

«Il popolo deve capire», prosegue Francesco a braccio: «E per questo questa celebrazione la Chiesa ha voluto farla nella lingua che la gente capisce, per unirsi a questa grande preghiera col sacerdote».

«Questo è il mio corpo, questo è il mio sangue». Sono chiarissime, per il Papa, queste parole di Gesù: «È Gesù stesso che ha detto questo, non dobbiamo fare pensieri strani», il monito ancora a braccio del Papa: «È il corpo di Gesù, è finita lì. Viene la fede ad aiutarci a credere. È un atto di fede, ma è il corpo e il sangue di Gesù. È il mistero della fede, come noi diciamo nella nostra professione». «La Chiesa vuole unirci a Cristo e diventare col Signore un solo corpo e un solo spirito»: «è questa la grazia e il frutto della Comunione sacramentale: ci nutriamo del Corpo di Cristo per diventare, noi che ne mangiamo, il suo corpo vivente oggi nel mondo».

«La messa non si paga. La messa è il sacrificio di Cristo, che è gratuito. La redenzione è gratuita. Se vuoi fare un’offerta falla, ma non si paga, questo è importante capirlo».

Queste le parole a braccio del Papa per spiegare che «nessuno e niente è dimenticato nella preghiera eucaristica. Nessuno è dimenticato. E se io ho qualche persona, parenti, amici, che sono nel bisogno o sono passati da questo mondo all’altro, posso nominarli in quel momento, interiormente e in silenzio o fare scrivere che il nome sia detto. “Padre, quanto devo pagare perché il mio nome venga detto lì?”- “Niente”. Capito questo? Niente!«, ammonisce sempre fuori testo il Papa a proposito delle offerte dei fedeli per le messe richieste per i propri cari. Poco prima il Papa si era soffermato sulla figura della Chiesa orante, che «si unisce all’offerta di Cristo e alla sua intercessione».

«Nelle catacombe la Chiesa è spesso raffigurata come una donna in preghiera con le braccia spalancate – con le mani così, che prega la Chiesa – in atteggiamento di orante», fa notare Francesco mimando il gesto. «La Chiesa “ora”», aggiunge a braccio: «È bello pensare che la Chiesa “ora”, prega». C’è un passo nel Libro degli Atti degli Apostoli; quando Pietro era in carcere, la comunità cristiana dice: «Orava incessantemente per lui». La Chiesa che ora, la Chiesa orante. E quando noi andiamo a Messa è per fare questo: fare Chiesa orante. Come Cristo ha steso le braccia sulla croce, così per mezzo di lui, con lui e in lui, la Chiesa si offre e intercede per tutti gli uomini».

Tre gli imperativi con cui si è conclusa l’udienza: “Primo, imparare a rendere grazie, sempre e in ogni luogo, e non solo in certe occasioni, quando tutto va bene”; secondo, “fare della nostra vita un dono d’amore, libero e gratuito”; terzo, “costruire la concreta comunione, nella Chiesa e con tutti”. “Questa preghiera centrale della messa ci educa, a poco a poco, a fare di tutta la nostra vita una Eucaristia, e cioè una azione di grazie”, ha concluso il Papa.

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