«Bisogna cambiare tutto per non cambiare niente», così scriveva Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne “Il Gattopardo”. Un assist – questa volta non calcistico – raccolto, dopo oltre 60 anni, dai dirigenti del L.R. Vicenza, che per tre giorni hanno proseguito con colloqui telefonici, contatti e incontri con almeno quattro-cinque tecnici attualmente disoccupati, per rimediare ad una situazione di classifica molto complicata, con tre sconfitte in altrettante partite di campionato. Alla fine però il ribaltone non c’è stato e così la società ha deciso di proseguire sotto la guida di Domenico Di Carlo, idolo dei tifosi e già “bandiera” da calciatore, con nove stagioni in biancorosso, dalla serie C alla A, per poi culminare con il trionfo in Coppa Italia nel 1997 e la semifinale in Coppa delle Coppe l’anno successivo.
Sulla panchina del Lanerossi Mimmo è approdato nell’estate 2019, riuscendo a portare subito la squadra in serie B (grazie anche alla promozione a tavolino per le prime classificate dei tre gironi, in conseguenza del blocco dei tornei a causa della pandemia sanitaria), mentre lo scorso anno l’ha condotta alla salvezza, dopo aver sognato tra marzo e aprile anche un possibile assalto alla zona play-off promozione.
Sulla panchina del Lanerossi Mimmo è approdato nell’estate 2019, riuscendo a portare subito la squadra in serie B (grazie anche alla promozione a tavolino per le prime classificate dei tre gironi, in conseguenza del blocco dei tornei a causa della pandemia sanitaria), mentre lo scorso anno l’ha condotta alla salvezza, dopo aver sognato tra marzo e aprile anche un possibile assalto alla zona play-off promozione.
Complicato e deludente invece l’avvio della stagione 2021-2022, caratterizzata da solo sconfitte nella fase pre-campionato (unica eccezione il pareggio per 1-1 nell’amichevole contro l’ArzignanoChiampo, formazione di serie D) e i già ricordati tre stop nella fase iniziale del torneo cadetto. Nonostante il cambio di strategia dei dirigenti berici, per Di Carlo si preannuncia una fiducia a tempo, legata inevitabilmente ai risultati nelle sfide contro la capolista Pisa (sabato pomeriggio con inizio alle 16.15 allo stadio Menti) e poi la trasferta nel turno infrasettimanale serale di martedì 21 settembre (ore 21) in casa della Spal. Due partite sulla carta molto insidiose nelle quali Rigoni & compagni cercheranno di invertire un trend negativo sia a livello di numeri (un solo gol segnato, quello ininfluente di Meggiorini a Cosenza a fine gara per l’1-2 finale) che del gioco espresso.
L’annuncio ufficiale del club è arrivato all’ora di pranzo di mercoledì 15 attraverso una nota in cui si precisava «che al termine di una profonda analisi della difficile ed imprevista situazione sportiva creatasi, è stato deciso di confermare la fiducia all’allenatore Di Carlo, alla guida tecnica della prima squadra«». C’è da capire, dopo una settimana caotica, con quale spirito mister (che di fatto è stato “sfiduciato) e squadra arriveranno alla sfida di sabato. Da qui la decisione della società di procedere con un ritiro che inizierà giovedì, proprio con l’obiettivo di ricercare la concentrazione e la compattezza di gruppo. Confermato il silenzio stampa, iniziato subito dopo il march di Cosenza, con nessun tesserato che rilascerà dichiarazioni alla stampa.
Quello visto in settimana è stato un “balletto” poco edificante. Secondo la ricostruzione fatta anche con notizie non ufficiali (da via Schio 2 in questi giorni non è uscito il minimo “spiffero”) martedì pomeriggio, durante un incontro a Milano, i dirigenti sembravano aver chiuso l’accordo con mister Oddo, poi arenatosi, probabilmente su aspetti legati all’ingaggio. In precedenza il L.R. Vicenza, che rimane pur sempre uno dei club più prestigiosi e storici (1902) del calcio italiano, si è sentito rispondere “no” da diversi allenatori. A cominciare dall’ex condottiero del Cittadella di Roberto Venturato, primo nella lista delle preferenze, la cui trattativa si sarebbe arenata sulla composizione dello staff, vista la richiesta dell’allenatore di portare con sé il “vice” e il preparatore atletico. Per lo stesso motivo, ma anche per motivi di ingaggio (ha un contratto con il Parma sino al 2022) non è andata a buon fine la trattativa con Fabio Liverani, mentre l’accordo con Eugenio Corini è apparso subito improbabile visto che l’ex Chievo è legato al Lecce per altri due anni, sino al 2023. Un altro contatto è avvenuto con l’ex Pasquale Marino (l’unico capace di portare ai play-off il Lanerossi, nella stagione 2014-2015, grazie al terzo posto a fine torneo) ma le parti hanno poi deciso di non proseguire nei discorsi. Tutte trattative chiuse, almeno per il momento…
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