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Giornata per la Vita. Sono 365 i bambini aiutati a nascere dai Cav vicentini.

di Andrea Frison

Un bambino aiutato a nascere per ogni giorno dell’anno. Non è uno scherzo: sono stati 365 i bambini e le mamme che i Centri aiuto alla vita (Cav) della Diocesi di Vicenza hanno accompagnato nel corso del 2022. «Una cifra addirittura superiore a quella dell’anno precedente, il 2021, quando i bambini aiutati a nascere sono stati 345 – spiega Rossella Oselladore di Costabissara, da vent’anni volontaria del Cav di Vicenza, di cui è anche presidente, e dal 2021 presidente di Federvita Veneto.

Nei giorni scorsi Rossella, con l’aiuto di altre volontarie, ha preparato i “bustoni” contenenti il materiale per vivere la Giornata per la vita di domenica 5 febbraio. «Li abbiamo distribuiti da una settantina di realtà, tra unità pastorali, centri religiosi e scuole – spiega la presidente -. Quest’anno la veglia diocesana per la vita è stata organizzata ad Arzignano, con l’intenzione di cambiare sede nei prossimi anni così da valorizzare le peculiarità dei Cav presenti nel territorio della nostra Diocesi».

«La rete dei Cav dice che l’attesa di un bambino non è un fatto privato ma è qualcosa che coinvolge tutta la comunità. Una comunità che accoglie la vita è una comunità che si arricchisce e ha speranza per il futuro».

Sono in tutto 15 i Centri aiuto alla vita in Diocesi di Vicenza, una rete di volontarie che nel corso del 2022 ha accompagnato e assistito 1.291 mamme, di cui 365, come dicevamo in apertura, hanno partorito. Un bel segno, per Rossella Oselladore: «Vedere, nonostante tutto, che ci sono mamme e persone che si appassionano alla vita e credono alla vita anche in un momento in cui tutto sembra andare nella direzione opposta è un segno di speranza. La rete dei Cav dice che l’attesa di un bambino non è un fatto privato ma è qualcosa che coinvolge tutta la comunità. Una comunità che accoglie la vita è una comunità che si arricchisce e ha speranza per il futuro». Il primo contatto con un Cav arriva di solito da parte delle donne nel momento della gravidanza. «Alcune arrivano incerte se proseguire con questo progetto, ma sono sempre meno – racconta la presidente -. A loro mettiamo a disposizione il Progetto Gemma, una forma di adozione a distanza che offre sostegno alla mamma per 18 mesi. Al Cav di Vicenza, in questo momento, ne abbiamo attivati due. Per tutte le altre mamme si sceglie il progetto di sostegno più adatto a seconda della situazione».

Negli ultimi anni, la pandemia ha aumentato le difficoltà economiche e anche nei Centri di aiuto alla vita se ne sono accorti. «Il Covid è stato una cosa incredibile – racconta Rossella -. C’erano mamme che non avevano dubbi sul proseguire con la gravidanza ma si sono trovate problemi con l’affitto, con il lavoro, con il mutuo, con stipendi che non arrivavano… A loro abbiamo sempre detto “noi ci siamo” e offerto contatto e relazioni. Forniamo latte in polvere per le mamme che ne hanno bisogno, pannolini, omogeneizzati, pappe, vestitini… tutto quello che serve ad un bambino piccolo. Inoltre, in collaborazione con il Banco alimentare, garantiamo un pacco spesa, solo a Vicenza ne distribuiamo 55 al mese. Si cerca di fare tutto quello che si può per aiutare le mamme».

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