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Etiopia, raggiunto l’accordo per la pace nel Tigray dopo due anni di guerra

Nella notte tra il 3 e 4 novembre 2020 iniziavano le ostilità tra l’esercito federale etiope e le milizie tigrine del TPLF. Ieri pomeriggio, 2 novembre 2022, dopo giorni intensi di negoziato condotti dall’Unione Africana a Pretoria, Sud Africa, è stato raggiunto uno storico accordo di pace tra le parti in conflitto.

Nella notte tra il 3 e 4 novembre 2020 iniziavano le ostilità tra l’esercito federale etiope e le milizie tigrine del TPLF. Ieri pomeriggio, 2 novembre 2022, dopo giorni intensi di negoziato condotti dall’Unione Africana a Pretoria, Sud Africa, è stato raggiunto uno storico accordo di pace tra le parti in conflitto.

“L’Etiopia è una grande nazione e dovrebbe continuare ad esserlo, orgoglio dell’Africa” ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Unione Africana per il Corno d’Africa, il nigeriano Olusegun Obasanjo, mettendo in evidenza che con l’accordo le parti si impegnano per la “cessazione permanente delle ostilità, un disarmo ordinato, regolare e coordinato insieme al ripristino della legge dell’ordine e dei servizi oltre al libero accesso agli aiuti umanitari e alla tutela di donne e bambini”.

Il Primo Ministro Abiy ha espresso gratitudine a Obasanjo e a tutta la commissione per l’importante risultato ottenuto, una soluzione che ha visto ‘gli africani risolvere i problemi degli africani’. Abiy aveva più volte denunciato nei giorni scorsi le ingerenze straniere nei colloqui di pace.

Anche il Consigliere per la sicurezza nazionale del Primo Ministro, Redwan Hussein, ha dichiarato che si tratta di una vittoria per l’Etiopia e per la pace stessa “dobbiamo rallegrarci e guardare oltre le atrocità fatte dalla guerra”.

Malgrado i bombardamenti eritrei in corso, anche nella città di Adigrat, con l’accordo di pace si apre un capitolo nuovo nella storia etiope e una grande speranza per la ripresa delle vita normale nelle regioni del nord Etiopia.

Lo scorso agosto, dopo 5 mesi di tregua, truppe governative, sostenute dalle milizie Amara e dell’esercito eritreo avevano attaccato le milizie tigrine del TPLF, prendendo il controllo di città chiave del Tigray. In particolare, l’Eritrea, con ingenti forze e con massicci bombardamenti, ha colpito duramente la popolazione civile già allo stremo per i due anni di guerra. Il numero delle vittime civili è incerto ma si ipotizza nell’ordine di centinaia di migliaia, oltre ai feriti che non hanno più nessuna speranza di essere curati negli ospedali, ormi privi di tutto.

Al momento sembra che le truppe eritree stiano perdendo molti uomini e mezzi nei combattimenti e che siano assediate lungo tutta l’autostrada che collega la città occidentale di Shire, la città di Axum, dove secondo la tradizione etiope, nella chiesa di Santa Maria di Sion è conservata l’arca dell’Alleanza, e la città di Adua, dove nel 1986 gli etiopi sconfissero le truppe italiane nella storica battaglia ancora oggi celebrata in Etiopia.

(GF) (Agenzia Fides 03/11/2022)

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