Territorio

Emergenza abitativa. Non solo poveri e disoccupati tra i senzatetto

A Vicenza è emergenza abitativa. «Grave, gravissima» dice l’assessore al sociale Matteo Tosetto. Chi può permettersi un appartamento non lo trova, fino a trovarsi a risiedere nelle strutture comunali che sono al collasso, togliendo posto a chi davvero non ha i soldi per un tetto sopra la testa. 

Mancano case in affitto a prezzi accessibili e quelle poche che ci sono spesso hanno proprietari che guardano al colore della pelle e all’accento straniero prima della serietà e del contratto a tempo indeterminato. Incaricano le agenzie immobiliari dicendo: «Stranieri non ne vogliamo». In città il mercato degli affitti è saturo. Tanta richiesta, poca offerta e i prezzi salgono. «Viviamo un momento storico molto difficile» continua l’assessore Tosetto.

La situazione

L’albergo cittadino di contrà San Marco, immobile di proprietà della diocesi, oggi ospita 86 persone. L’anno scorso erano 70. Straripa. La lista d’attesa è lunga così. Tra loro 7-8 famiglie con bambini in età scolare. La famiglia senegalese, padre, madre, quattro figli, di cui ha parlato la stampa locale di recente, è una delle tante a cercare una casa in affitto senza riuscirci. Lui lavora da 23 anni in una fonderia, lei ha un lavoro part time come addetta alle pulizie. Sono stati sfrattati, pur avendo sempre pagato regolarmente. Cercano da due anni. «Li ospitiamo nell’albergo cittadino stipati in sei in un stanza con il padre che ha i turni di notte  – racconta il responsabile Roger Bonin, della cooperativa sociale Cosmo -. Con gli assegni familiari hanno un reddito totale mensile di 3.000 euro circa. Maggiore di molti nuclei vicentini. Si stanno informando con le banche per comprare casa utilizzando il buon tfr accumulato negli anni di lavoro, aggiungendo un mutuo. Ma i tassi sono alle stelle. Speriamo». 

All’albergo cittadino ci sono anche ragazzi stranieri in gamba che guardagnano più di 1.000 euro al mese. «Potrebbero rendersi indipendenti ma il mercato immobiliare non li vuole – spiega Bonin -. Non trovano a meno di 550 euro al mese. Troppi». 

Uno di questi è David (nome di Fantasia), autotrasportatore. Guadagna 2.000 euro al mese. Ha moglie e figli in Africa. «Vorrei chiedere il ricongiungimento familiare» racconta. Ha dormito nel suo camion per settimane. «Mi dispiace togliere posti letto ai veri poveri, ma in qualche modo lo sono anche queste persone, se non stanno qui dormirebbero per  strada» commenta ancora Bonin.

Vicenza fa gola perché si trova lavoro facilmente e, con il passaparola, diventa meta di stranieri volenterosi. Alcuni di questi risiedono anche nell’altra struttura comunale per senza fissa dimora, in via Giordano, sempre gestita dalla coop Cosmo. Oggi accoglie più di 60 persone, soprattutto uomini con dipendenze e problemi psichiatrici che hanno perso la residenza. 

Il Comune di Vicenza ha affidato a Cosmo anche i cinque co-housing sparsi in città, case occupate soprattutto da famiglie con minori: «In una di queste strutture ho un papà che lavora da 10 anni e ha un buono stupendio, la moglie fa le pulizie in alcuni supermercati a tempo indeterminato – continua il responsabile -. Sono originari dell’Africa. E niente, non trovano. Sono disperati. Il pregiudizio è enorme». «La cosa che mi preoccupa moltissimo è che cosa accadrà quando arriverà il freddo. Quello vero» conclude il responsabile.

Tra le 38 persone ospitate a Casa San Martino, gestita dalla Caritas diocesana, 11 lavorano, tre con contratto a tempo indeterminato (due stranieri e un italiano): «Non trovano casa – racconta Lorenzo Facco del servizio grave marginalità -. Quest’estate 22 persone con reddito sono riuscite a trovare una stanza subaffittata con tutti i punti interrogativi che questo comporta. Oggi anche il mercato dei sub affitti è saturo».

Il Comune cerca appartamenti privati da prendere in affitto. Nessuno si fa avanti.

Il Comune di Vicenza per sbloccare la situazione ha messo sul tavolo 70mila euro e chiesto ai vicentini di segnalare immobili disponibili per essere affittati a canone agevolato. Se li intesta il Comune. Paga l’affitto il Comune. Zero problemi e l’appartamento viene riconsegnato com’era all’inizio. «Nessun privato ci ha contattato, nessuno ha dato disponibilità» afferma l’assessore Tosetto. 

«Al di là dei pregiudizi – sottolinea – il problema è che il mercato degli affitti è saturo. Chi ci rimette di più sono gli immigrati perché hanno poca forza contrattuale. Quest’anno lo Stato non ha rifinanziato il fondo sociale affitti con cui aiutavamo tante persone e si sente». 

Bando Erp: 800 richieste e non è ancora scaduto

Il 25 novembre scade il bando dell’Erp (edilizia residenziale pubblica). A metà ottobre più di 800 persone hanno chiesto un appuntamento in Comune per presentare la domanda. «In graduatoria ci sono 700 nuclei in lista d’attesa. Ad oggi, quindi, ci sono 100 famiglie nuove che necessitano di un posto, ma manca ancora un mese alla chiusura del bando e i numeri saliranno» spiega Tosetto. 

Struttura di via Giordano abbattuta per il passaggio della Tav

Il dramma vero deve ancora arrivare. Tra i palazzi che dovranno essere abbattuti per lasciare spazio ai due nuovi binari dell’Alta Velocità che attraverserà il centro di Vicenza c’è anche la struttura comunale di via Giordano. 

«Vediamo che cosa potremmo permetterci con l’indennizzo – afferma Tosetto -. In ogni caso non ci saranno tendoni o contanier. Questa amministrazione li esclude totalmente. Siamo alla ricerca di una struttura sostitutiva».  «L’abbattimento ci preoccupa molto perché metterebbe in strada più di 60 persone, molte problematiche. 

Ma sono fiducioso nel lavoro del Comune, potrebbe essere l’occasione per trovare qualcosa di più grande» conclude Bonin di Cosmo. 

Marta Randon