Territorio

Capoluoghi veneti tra le 20 città più inquinate d’Europa

Com’è la qualità dell’aria nel Vicentino? Ancora bassa, seppure in lieve miglioramento. Purtroppo in linea con il resto della Pianura Veneta. Lo dicono gli ultimi rilievi dell’Arpav e dell’Università di Padova. Alberto Pivato, professore associato dell’ateneo patavino, prova a entrare nel merito sfatando nel contempo certi falsi miti.
«Non siamo affatto messi bene come quantità di polveri sottili, Pm10 e Pm 2.5 – spiega -. Tra le venti città più inquinate d’Europa rientrano i capoluoghi veneti, a parte Rovigo e Belluno che per densità territoriale e caratteristiche territoriali fanno storia a sé. La morfologia generale della pianura Padana è invece sfavorevole, perché le Alpi e gli Appenini ‘trattengono’ buona parte delle polveri».
Questo implica una serie di azioni di contrasto e prevenzione, diverse però da certe soluzioni del passato. «Iniziative come le domeniche ecologiche servono perlopiù a una maggiore sensibilizzazione della gente, ma di certo non risolvono il problema. Ci sono tanti fattori che portano all’inquinamento atmosferico: i mezzi di trasporto, le industrie, il riscaldamento, gli allevamenti intensivi.
Occorre perciò un’ottica strutturale, che passi per stili di vita più sostenibili: per esempio non usare il Suv per andare a prendere i bambini a una scuola situata poche centinaia di metri di distanza; ridurre i consumi di carne rossa; prestare attenzione ai bonus edilizi per implementare nuove tecnologie. Senza dimenticare l’uso (anzi abuso) di pesticidi: se ne discute ancora poco nella nostra regione, ma hanno un impatto molto forte nel nostro ecosistema. A breve non sarà opportuno soltanto per questioni di salubrità, ma per le stesse sanzioni che potrebbe comminare l’Unione Europea visto l’abbassamento dei valori di tolleranza».

<i>Roberto Turetta</i>

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