Editoriali

Basta con il doppiopesismo

di Lauro Paoletto

L’arrivo del nuovo anno è positivo se non altro perché si dovrebbe azzerare il conto dei propositi non realizzati o realizzati parzialmente nel corso dell’anno archiviato e si può prendere un foiglio bianco e fare la lista dei nuovi buoni (obbligatoriamente, anche se da noi sembra andare alla grande il ‘cattivismo’) propositi.

Il bello di queste liste è che di solito siamo dei fenomeni a segnalare i propositi per gli altri, sperando che qualcuno li ascolti. In realtà auspicare un cambio di atteggiamento per chi ha responsabilità pubbliche è una indicazione non peregrina e può essere considerato un consiglio che, chissà, qualche uomo (o donna) pubblico potrebbe recepire. Diciamo che queste segnalazioni (sopratutto se arrivano copiose) hanno una forza tipica della moral suasion.

Con questo spirito azzardo un consiglio per un buon proposito per i nostri politici. Cari rappresentanti politici non avete mai pensato a rinunciare consapevolmente e defintivamente al ‘doppiopesismo’? Per non incorrere indubbi chiariamo che dicesi ‘doppiopesismo’ quell’atteggiamento in base al quale quando faccio una cosa io (che so non proprio corretta) , trovo tutte le giustificazioni e attenuanti del caso, quando la stessa cosa la fa un avversario politico, questo diventa motivo per attaccarlo con veemenza.

La storia politica del nostro Paese è costellata di moltissimi esempi. E la cosiddetta Terza Repubblica, in salsa sovranista, non si discosta (in questo) dal passato. Qualche esempio?

Ci ricordiamo tutti con che facilità (e faccia tosta) Matteo Renzi usò il voto di fiducia, sacrificando sull’altare della real politik la discussione democratica e parlamentare. La legge elettorale fu approvata in questo modo. Ebbene, oggi, il Pd si scaglia contro l’Esecutivo che cancella qualsiasi possibilità di dibattito sulla legge di bilancio e pone la fiducia.

Ma una delle caratteristiche del doppiopesismo è che è trasversale. Rigorosamente. Ricordiamo cos’era il ‘canguro’ usato dai governi della scorsa legislatura? Un maxiemendamento che inglobava altri emendamenti minori e che con un sol voto spiazzava qualsiasi azione di opposizione. Ebbene contro quel canguro si scagliarono i vari Salvini e Di Maio e compagni allora considerandolo un vero attentato alla democrazia. Ebbene in questi giorni Palazzo Madama (che ospita il Senato) ha visto un altro ‘canguro’ con il maxiemendamento con il quale la maggioranza ha blindato la finanziaria.

Quindi tutti colpevoli, nessun colpevole? Non proprio. Il fare stoppa delle regole, eluderle, schivarle con l’inganno indebolisce le istituzioni, rende la democrazia meno credibile, danneggia ciascuno di noi. Per questo motivo, visto che tutti sono consapevoli che certi comportamenti non sono proprio il massimo, perché non si fa una sorta di disarmo controllato?

Non si rinuncia esplicitamente a questi metodi, magari prevedendo delle norme per evitarli.

Ci vuole un accordo politico e sopratutto la volontà politica? È vero e con i tempi che corrono è merce piuttosto rara. Potrebbero allora cominciare dal risparmiarci questo spettacolo indecoroso del ‘doppiopesismo’ che certo non aiuta la nostra classe politica a recuperare in credibilità.

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