Padovano

Baby sitter e tutor si scelgono sul web

E per iscriversi "all'albo online" occorre "diplomarsi"
di Roberto Turetta

A Piazzola sul Brenta, Campodoro e altri due comuni padovani fuori diocesi (Villafranca Padovana e Campo San Martino) i baby sitter e i tutor per i compiti si possono scegliere in internet. È infatti a disposizione un albo on line di tutti i profili disponibili, in tutto 32 figure professionali con tanto di foto, contatti e descrizione attitudinale. Sono visualizzabili dal 1° febbraio in un elenco scaricabile dal sito istituzionale di tutte le municipalità interessate, o da quello della cooperativa Jonathan a capo dell’iniziativa.

La consegna dei diplomi ai partecipanti al corso

Ma forse il principale elemento di novità è la forte professionalizzazione del servizio, perché, oltre alla reperibilità e alla trasparenza assicurate dal web, è frutto di un lungo percorso di selezione e formazione. Gli attuali 32 profili sono stati “scremati” da un precedente gruppo di circa settanta membri, dopo un’attenta valutazione dei requisiti (caratteristiche psicoattitudinali, formazione, eventuali esperienze). Otto docenti individuati dalla cooperativa hanno guidato gli aspiranti baby sitter e tutor in un viaggio a 360 gradi nell’universo educativo. Nelle prime settanta ore è stata approfondita la teoria, con l’aggiunta di una prima infarinatura pratica: lo sviluppo psicofisico del bambino, l’alimentazione e l’igiene, le malattie e la prevenzione, le norme per la sicurezza, la deontologia professionale; per passare poi alla comunicazione e ai laboratori attivi. E poi altre quaranta ore di tirocinio, con al termine l’esame finale. Adesso tocca alle famiglie effettuare la propria scelta.

L’iniziativa fa parte di un progetto più ampio chiamato “Ta.ta.tu. – Tato, tata, tutor” portato avanti da Jonathan, che a propria volta s’inserisce nella “Alleanza per le famiglie”, già annunciata dalla Voce dei Berici. Quest’ultimo è un tavolo di lavoro tra le amministrazioni locali e le associazioni del posto su tutto ciò che riguarda l’educazione, per progettare servizi e interventi ad hoc. L’albo costituisce, secondo i suoi promotori, solo il primo passo. «Contiamo 11.300 nuclei familiari nei quattro comuni e continueremo a sviluppare una politica di aiuto concreto. In qualità di mamme lavoratrici noi per prime ci rendiamo conto delle molteplici esigenze delle famiglie, soprattutto nel conciliare vita e lavoro», spiega Nicol Ranzato, assessore piazzolese alle Pari opportunità. Sulla stessa lunghezza d’onda le colleghe Roberta Artuso di Campodoro, Elena Pierobon di Campo San Martino e Martina De Marchi di Villafranca, soddisfatte per la capacità di mettersi in rete dimostrata dalle quattro municipalità

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