Si avviano alla conclusione le Assemblee vicariali, ma non il cammino sinodale della Diocesi di Vicenza, che ora si arricchirà delle riflessioni che verranno fatte a livello parrocchiale e di unità pastorale. L’ultimo a darsi appuntamento è il vicariato di Lonigo, che si ritrova questo sabato 17 marzo nel centro giovanile leoniceno, dove si svolgerà il confronto secondo il consueto schema, con il video messaggio del Vescovo, l’introduzione di don Flavio Marchesini, un primo scambio dei partecipanti in gruppo, la condivisione in assemblea, la proposta di di riorganizzazione di parrocchie e unità pastorali e un successivo confronto in gruppo. La giornata si concluderà alle 18.30 con la Messa presieduta dal vescovo Giuliano.
La scorsa settimana si è invece incontrato il vicariato di Noventa-Riviera Berica al Cinema Famiglia noventano. L’assemblea ha visto una nutrita partecipazione di circa 150 persone provenienti da parrocchie e unità pastorali di quelli che fino a pochi anni fa erano due vicariati distinti. «Il nostro è un territorio particolare, di confine, all’estremo sud della Diocesi – spiega una delle facilitatrici dell’assemblea, Maria Tiziana Menegon, 63 anni, di Noventa, docente di economia aziendale all’Istituto di istruzione superiore “Masotto” -. Nel nostro vicariato la parrocchia di Cicogna si trova al confine di tre province: Vicenza, Padova e Verona. Questo dice quanto, in questo territorio, la Chiesa è stata un “crocevia” di comunità diverse. Ma anche di un’identità che ha radici profonde, un’eredità preziosa che abbiamo ricevuto».
Un punto emerso dalla discussione tra i partecipanti in gruppo, sottolineato un po’ da tutti, «è stata la ridotta partecipazione dei battezzati alla vita delle comunità – racconta ancora Maria Tiziana -. Questo non vuol dire che non ci siano persone, ma che non partecipano come ci si aspetterebbe alle iniziative delle parrocchie e delle unità pastorali. Soprattutto dopo la pandemia». Da qui sono emerse due necessità: «Quella di una riorganizzazione delle parrocchie e delle unità pastorali, pur nel rispetto delle singole identità, e quella della formazione – prosegue Maria Tiziana -. Tante chiese che sono nate nel territorio a partire da un atto di affidamento, sono un’espressione concreta di fede. Sarebbe un peccato perdere queste radici». La seconda necessità, rilevata dal gruppo seguito da Maria Tiziana, è quella, come detto, di «formare le persone. non possiamo più andare allo sbaraglio. Serve qualcuno in grado di dare sicurezza, positività e gioia. Quello che abbiamo rilevato un po’ tutti è che si rischia che ci sia una mania di protagonismo, dimenticando il senso del servizio: laici e preti devono essere a servizio».
Ora anche nel vicariato di Noventa-Riviera Berica «ci ritroveremo tra facilitatori per organizzare gli incontri nelle rispettive parrocchie». Anche sulla scia dell’assemblea della scorsa settimana, «dove non è mancata la comunicazione delle difficoltà e delle delusioni, soprattutto per il difficile coinvolgimento dei più giovani… ma il piacere della condivisione e dell’incontro è stato importante e significativo».
Andrea Frison