Riconnettersi con il territorio convocando tutti i soggetti missionari per condividere il cammino e immaginare possibili “passi comuni” per il prossimo futuro. È questo l’obiettivo dell’assemblea missionaria diocesana di domenica 15 ottobre, la prima da quattro anni a questa parte, cioè quando nell’ottobre del 2019 si svolse in occasione del mese missionario straordinario.
L’obiettivo è ambizioso e la lista degli invitati è davvero lunga. Missio Vicenza ha infatti invitato all’Istituto missioni estere dei padri Saveriani, in Viale Trento a Vicenza, non solo gruppi missionari delle parrocchie e delle unità pastorali vicentine, ma anche animatori e animatrici missionarie, zelatrici e zelatori, istituti religiosi, congregazioni, associazioni, gruppi e organizzazioni che legati alla Diocesi o in maniera autonoma condividono l’impegno missionario.
«Vogliamo riconnetterci con il territorio – dichiara Agostino Rigon, direttore di Missio Vicenza da settembre 2018 -. D’altronde raggiungere questo obiettivo è uno dei compiti dell’Ufficio missionario. Quando sono arrivato a Vicenza – spiega Rigon, che prima dell’incarico in Diocesi lavorava al Centro missionario di Padova, ndr – ho formalizzato quanto aveva predisposto il mio predecessore, don Arrigo Grendele, riunendo la pastorale missionaria e le attività del centro missionario all’interno di Missio Vicenza. Il Centro missionario, in particolare, è un luogo di comunione e corresponsabilità missionaria per tutti i soggetti impegnati a sostenere progetti di solidarietà». Il desiderio alla base dell’assemblea diocesana è quindi costruire un rapporto con tutti questi soggetti e al tempo stesso quello di «mettersi insieme condividere un cammino. Per questo – spiega Rigon – nella prima parte dell’assemblea cercheremo di condividere la “vision” che coltiviamo per il Centro missionario, ovvero il sogno che perseguiamo nel mondo, la nostra utopia: fare del Centro missionario diocesano un laboratorio in cui si genera e si libera la speranza. Lo riusciremo a fare attraverso l’annuncio, il dialogo, la cooperazione… tutto quello che facciamo a servizio del Regno di Dio e quindi del mondo, perché l’impegno che ci contraddistingue è quello di amare il mondo come lo ama Dio e farlo diventare una casa in cui essere tutti felici».
A testimonianza di ciò e della volontà di coinvolgere realtà anche “al di fuori” dei confini delle parrocchie, Missio Vicenza ha deciso di sostenere un progetto solidale in Afghanistan, il sostegno di una rete di centri di apprendimento per giovani donne, «un progetto che non coinvolge missionari vicentini», precisa Rigon.
Un po’ di numeri
Il mondo missionario vicentino è una realtà decisamente articolata. Il Centro missionario mantiene i contatti con 461 missionari|, di cui 6 sono preti fidei donum (don Lorenzo Dall’Olmo, don Attilio Santuliana e don Enrico Lovato e don Lino dalla Pozza in Brasile; don Ferdinando Pistore in Thailandia; don Maurizio Bolzon in Mozambico), 17 laici, 242 religiosi e 196 religiose. Molti di questi missionari possono contare sul supporto di tanti tra i 153 gruppi missionari attualmente presenti in Diocesi. Nelle parrocchie vicentine o in maniera autonoma da queste, sono inoltre attive diverse realtà di associazioni di volontariato e onlus che hanno ricevuto l’invito a partecipare all’assemblea missionaria diocesana. Tra questi ci sono anche: Associazione Missionaria Onlus di San Bonifacio; Centro Missionario Fratel Vittorio Faccin Odv di Villaverla; Associazione Solidarietà Umana di Chiampo; Cuamm – Sezione di Vicenza; Fondazione Mons Camillo Faresin di Breganze; GRC Solidarietà di Breganze; Operazione Mato Grosso; Progetto per Alépé di Monticello di Fara; Amici del Sermig di Vicenza (con sede a Camisano).
«La sfida, a conclusione dell’assemblea – spiega il direttore di Missio Vicenza – sarà far continuare il dialogo tra il Centro missionario e queste realtà».
Il programma
Il programma dell’assemblea missionaria prevede alle 15 l’accoglienza all’Istituto missioni estere dei saveriani e alle 15.15 un momento di preghiera e di introduzione. Alle 15.30 il direttore di Missio Vicenza Agostino Rigon presenterà alcuni spunti di riflessione mentre alle 16 i partecipanti si metteranno in ascolto dei “nuovi processi” attraverso le testimonianze dei giovani di Missio Giovani Vicenza, di un partecipante alla Scuola di animazione missionaria e di alcuni animatori della pastorale missionaria. Alle 17, si svolgerà un confronto aperto con il Vescovo Giuliano. I partecipanti potranno così esprimere ciò che chiedono alla Chiesa vicentina e al Centro missionario diocesano. Alle 17.45 verranno presentate alcune “piste per il futuro” mentre alle 18 l’assemblea si concluderà con i saluti e un momento conviviale.
Il progetto in Afghanistan
Il 15 agosto 2021, dopo il ritiro dell’esercito Usa che aveva invaso il Paese nel 2001, i talebani hanno ripreso il potere in Afghanistan portando il Paese all’età della pietra per quanto riguarda i diritti civili. A farne le spese sono state soprattutto le donne, di fatto scomparse dalla vita civile, escluse dalla pubblica amministrazione, da gran parte delle professioni e dalla scuola: alle bambine non è infatti concesso di studiare oltre alle elementari.
Nel nord del Paese, però, una coraggiosa associazione locale nata nel 2019, sta riuscendo a scrivere una storia diversa. In oltre una decina di distretti di quattro province ha inaugurato una rete di centri di apprendimento. Si tratta di piccole realtà, radicate nelle comunità locali che le sostengono. In particolare, l’istituzione tradizionale del consiglio degli anziani, che gode anche del rispetto dei talebani, fa da garante dell’iniziativa. I centri da’’perdimento offrono formazione completamente gratuita in inglese, informati, matematica e scienze a oltre 3 mila studenti, di cui le ragazze sono circa il 65 per cento. In una regione che dista un’ora di auto da Kabul le allieve sono addirittura il cento per cento, quasi un migliaio. Un ulteriore risvolto positivo del progetto è che le allieve che terminano il “livello avanzato” del percorso, hanno la possibilità di insegnare alle bambine dei propri villaggi, innescando un circolo virtuoso che coinvolge le famiglie.
È questo, in sintesi, progetto che il Centro missionario diocesano di Vicenza si impegna a sostenere e che verrà presentato a partire dall’assemblea diocesana di domenica 15 ottobre.
Secondo l’Unicef, in Afhanistan più di 1 milione di ragazze che avrebbero dovuto frequentare le scuole secondarie hanno perso l’opportunità di studiare da tre anni a questa parte, prima a causa del Covide poi, da settembre 2021, a causa del divieto di frequentare la scuola secondaria imposto dai talebani.
Andrea Frison
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