Territorio

A Bressanvido e Sandrigo arriva il “Maggiordomo di comunità” per aiutare gli anziani con il digitale

«È una questione di equità, bisogna dare a tutta la comunità la possibilità di superare il digital divide, la disuguaglianza nell’accesso e nell’uso delle tecnologie» dice Luca Franzè, sindaco di Bressanvido. L’idea del “Maggiordomo di comunità” è sua e del sindaco di Sandrigo Marica Rigon «chiaccherando a margine di una Conferenza dei sindaci dell’Ulss 8» spiega.

Si tratta di un nuovo servizio che ha preso il via il 21 marzo in modo sperimentale per sei mesi, per accompagnare i cittadini in difficoltà a districarsi con le procedure on-line. Un volontario aiuterà a dotarsi dello Spid, ad attivare la Carta d’identità elettronica, ad eseguire pagamenti digitali, ad utilizzare l’home banking, a scaricare referti medici, a compilare e inviare via mail documenti vari.

Lo sportello è attivo su prenotazione ogni primo e terzo giovedì del mese nella sede del comune di Sandrigo (piazza Matteotti 10, Ufficio assessori) e ogni secondo e quarto giovedì del mese nel comune di Bressanvido (sala consiliare in via Roma 42). Il volontario riceve dalle 9.30 alle 12.30.
L’iniziativa è resa possibile grazie alla collaborazione con la Fondazione QvI e con la Cisl di Vicenza che mette a disposizione i volontari. I primi sei mesi sperimentali sono finanziati dall’azienda Taco Italia che produce pompe idrauliche.

«Il sevizio è completamente gratuito e rivolto a tutta la cittadinanza, non solo agli anziani. Abbiamo infatti constatato che ci sono anche persone di 40-50 anni in difficoltà con la tecnologia. E’ sbagliato dare per scontato che la tecnologia sia “facile” per tutti».

L’aspetto interessante è che il volontario nella sede comunale non solo aiuta nel concreto espletamento delle fuzioni richieste, ma spiega all’utente come si fa, per renderlo autonomo: «L’obiettivo è prendere per mano qualcuno e farlo camminare da solo. C’è quindi un funzione educativa.» riflette Franzè.
Come detto si tratta di una sperimentazione: «È un servizio di prossimità molto importante – commenta ancora Franzè -. Spero che possa essere esteso anche ad altri Comuni».

«Cisl ha deciso di partecipare a questo progetto mettendo in campo una persona con competenze specifiche perché in questa prima fase è fondamentale un’analisi del bisogno e un monitoraggio costante delle richieste. Crediamo che sia un servizio importante che possa essere esteso anche in altre aree del vicentino» commenta il Segretario Generale Cisl Vicenza, Raffaele Consiglio.

Marta Randon

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