In queste settimane non è possibile accedere alla Rsa Novello, regola che vale per tutte le Case di Riposo, causa pandemia. E così i tanti che giovedì 26 novembre sarebbero andati di persona a festeggiare il secolo di vita di don Domenico Passuello non possono che farlo in lontanza. Anche noi che avremmo voluto scambiare qualche frase con il centenario don Domenico, abbiamo dovuto trovare un altro canale. Ecco allora il tramite prezioso del direttore don Beppino Bonato e del dottor Paolo Zordan grazie ai quali abbiamo raccolto queste risposte.
100 anni sono un traguardo notevole. Quali sono i suoi sentimeti in questo compleanno così speciale?
«Riconoscenza. Verso il Signore, verso i miei genitori e tutti quelli che mi hanno accompagnato».
Come ricorda il suo servizio lungo e appassionato alla Chiesa di Vicenza?
«Ricordo soprattutto i giovani dell’Azione Cattolica. Da loro ho imparato tanto».
C’è una persona che ricorda in modo particolar in questi 100 anni di vita?
«Pippo Martelletto. Con lui ho lavorato molto e mi ha insegnato moltissimo».
Cosa le piacerebbe ricevere come regalo?
«Ci pensano gli altri. 100 anni sono già un regalo».
Da 14 anni la Rsa Novello è la sua casa. Cosa ricorda di questi anni alla Novello? Quanto è importante condividere la vita con altri confratelli?
«Dopo tanto tempo sono grato della possibilità che ho avuto di vivere assieme agli altri sacerdoti».
Don Domenico Passuello è nato il 26 novembre 1920. È stato ordinato prete il 26 giugno 1945. È stato direttore della Casa di esercizi spirituali Villa San Carlo dal 1961 al 1964. È ospite alla Rsa Novello da 14 anni.